Abbiamo tutti un truth-detector in dotazione. Sistemiamo l’attrezzo, please. (Paola Belletti)

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C’è un argomento che più di altri viene proposto e imposto a favore dell’ineluttabile progresso nel quale consisterebbero i cosiddetti, da alcuni detti da me e molti no, diritti civili; è più o meno il seguente: l’Europa è già lì da un pezzo, tutti i paesi civili ormai hanno fatto questo passo, sono già tutti lì. Ok. Ma se andiamo un attimo indietro nel tempo ci sarà stato un momento in cui queste posizioni erano minoritarie, giusto? Ok, in quel momento quale poteva essere il criterio per decidere se quelle istanze fossero giuste o no? La maggioranza? il riconoscimento di paesi per inerzia definiti evoluti? No. Allora, all’epoca dei pionieri la battaglia sarà sembrata giusta perché sembrava giusta. In sè. E soprattutto in relazione ad un’idea di progresso e di bene che prescinda dalla sua approvazione politico-sociale. Ecco il criterio era una qualche idea di verità e giustizia esterna e svincolata dal consenso. Quindi ora vale lo stesso: non è il consenso per quanto diffuso a farci indurre la verità di un’istanza ma la giustizia dell’istanza in sé. Ovvero ognuno di noi ha in sé la possibilità di riconoscere la verità. La verità esiste. Abbiamo un truth-detector in dotazione tutti quanti. Possiamo deteriorarlo, ignorarlo, truccarlo ma lo usiamo comunque ed è solo in base ad esso che diciamo “questo è giusto”. Sistemiamo l’attrezzo please.

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Paola Belletti

AGAPO (Associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali): piena adesione alla manifestazione a difesa della famiglia e contro il DDL Cirinnà

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Comunicato AGAPO – Associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali

Con la presente AGAPO – Associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali – dichiara la sua piena adesione alla manifestazione a difesa della famiglia e contro il DDL Cirinnà, in quanto la proposta di legge, contrariamente a quanto appaia sui media, non fa il bene delle persone omosessuali.Il messaggio che tale legge trasmette ai nostri figli con tendenza omosessuale verrebbe essere il seguente: “la relazione tra due ugualiè uguale a quella tra due differenti, vale a dire che A + A = A + B”. Ciò non è vero e, ciò che non è vero, non può far il bene dei nostri figli.Le persone omosessuali possono realizzare la felicità nella vita cometutti gli altri, purché sappiano guardare con realismo la propria condizione. Il progetto Cirinnà rende ciò più difficile, perché oscura il ruolo dell’alterità nelle relazioni affettive, rendendo l’uomo e la donna intercambiabili. Fa credere che l’alterità nell’amore non debba manifestarsi nel corpo – come se l’unione sponsale non fosse così fortemente corporea. Fa confondere amore e amicizia, mette a repentaglio quest’ultima non riconoscendola e non separandola dagliatti sessuali.La legge proposta rischia di aggravare la confusione nelle persone con tendenza omosessuale e di spingere molti dei nostri figli verso grandi illusioni-delusioni e – di conseguenza – verso comportamenti spesso autolesionisti,come dimostrano i dati socio-sanitari dei paesi che già hanno introdotto il matrimonio gay.Il matrimonio gay rappresenta un nonsenso sul piano antropologico, una grave ingiustizia sul piano sociale (riservandogli un trattamento medesimo all’unione che fa nascere e crescere le generazioni successive) e, come sopra delineato, ci preme sottolinearlo, le prime vittime della legge sarebbero molte delle stesse persone omosessuali.

Comitato Direttivo di AGAPO

CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI

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“Nei confronti del fenomeno delle unioni omosessuali, di fatto esistenti, le autorità civili assumono diversi atteggiamenti: a volte si limitano alla tolleranza di questo fenomeno; a volte promuovono il riconoscimento legale di tali unioni, con il pretesto di evitare, rispetto ad alcuni diritti, la discriminazione di chi convive con una persona dello stesso sesso; in alcuni casi favoriscono persino l’equivalenza legale delle unioni omosessuali al matrimonio propriamente detto, senza escludere il riconoscimento della capacità giuridica di procedere all’adozione di figli.

Laddove lo Stato assuma una politica di tolleranza di fatto, non implicante l’esistenza di una legge che esplicitamente concede un riconoscimento legale a tali forme di vita, occorre ben discernere i diversi aspetti del problema. La coscienza morale esige di essere, in ogni occasione, testimoni della verità morale integrale, alla quale si oppongono sia l’approvazione delle relazioni omosessuali sia l’ingiusta discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Sono perciò utili interventi discreti e prudenti, il contenuto dei quali potrebbe essere, per esempio, il seguente: smascherare l’uso strumentale o ideologico che si può fare di questa tolleranza; affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione; richiamare lo Stato alla necessità di contenere il fenomeno entro limiti che non mettano in pericolo il tessuto della moralità pubblica e, soprattutto, che non espongano le giovani generazioni ad una concezione erronea della sessualità e del matrimonio, che le priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso. A coloro che a partire da questa tolleranza vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall’approvazione o dalla legalizzazione del male.

In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza.”

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Fonte: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html